Vesuvio in verticale: dalla Pineta di Terzigno ai Cognoli di Ottaviano
Az. Agr. Fabbrocini (176) – Cognoletto (602) – Stradello (730) – Piazzale La Marca (797) – Cognoli di Ottaviano (1112) – Valle dell’inferno (950) – Piazzale La Marca (797) – Vallone del Fico (325) – Pastino (300) – Az. Agr. Fabbrocini (176)
Appuntamento:
- ore 8.45 uscita Torre Annunziata Sud, bivio a sx per i Comuni Vesuviani/Boscoreale
- obbligatoria la prenotazione via telefono, mail o WhatsApp
Accompagnatori e info:
- Salvatore Montella (AER)
Dettagli Escursione:
- Durata ore: 6h incluse soste
- Difficoltà: E+/EE (in alcuni tratti su sabbione di lapilli)
- Sviluppo: Lunghezza: 10Km
- Itinerario: Paesaggistico, Naturalistico
- Dislivello: Dislivello: 960m
- Equipaggiamento: abbigliamento da montagna (scarpe da trekking OBBLIGATORIE), vestirsi a strati, pile, k-way, cappellino, guanti e mantellina per la pioggia
- Attrezzatura: bastoncini telescopici (consigliati), macchina fotografica, torcia frontale
- Pranzo a sacco e acqua: Rifornirsi prima della partenza con almeno 1,5/2L ciascuno
- Mezzi di trasporto: auto proprie
- Promemoria: Per tutti i soci FIE non iscritti a Napoli Trek Vesuvio, portarsi dietro la propria tessera della FIE da presentare al responsabile dell’escursione
- Note importanti e raccomandazioni:
- Tutti i rifiuti vanno portati a casa
- Il percorso potrà essere variato e l’escursione annullata ad insindacabile giudizio dell’accompagnatore, al fine di garantire la sicurezza dei partecipanti
Descrizione:
Partendo dalla ex Tenuta Fabbrocini nei pressi della contrada Avini II° tratto, si risale lungo la pineta devastata dagli incendi del 2016, fino a incrociare, verso i 496m di quota, la “Schiattatura”, un’apertura nel terreno da cui fuoriesce aria calda dal ventre del Vulcano. Fenomeno insolito per queste quote (496mslm). Da qui, proseguendo in salita, si incrocia lo stradello che collega la pineta con la Strada Matrone. Dopo averlo percorso per pochi metri, subito lo si abbandona per prendere sulla destra un pendio sabbioso e risalire, avanzando fuori sentiero a occhio, il versante Sud-Est e passando per il Cognoletto, fino a incrociare un altro stradello, attorno ai 730m di quota, che inizia sempre dalla stessa via Matrone e raggiunge il piazzale della Legalità. Questo secondo tratto di salita è decisamente impegnativo sia per la notevole pendenza che per il fondo sabbioso e cedevole ad ogni passo; gli ultimi metri poi sono tutti da inventare poiché si deve attraversare un tratto di bosco misto con ginestre e altri arbusti bassi che ostacolano la progressione. Di recente l’abbiamo pulito e il passaggio, fino alla prossima crescita di vegetazione spontanea, dovrebbe risultare agevole. Raggiunto il piazzale della legalità (ex rifugio La Marca), attraverso la sentieristica ufficiale (sentiero n.2 del PNV detto dei Cognoli di Ottaviano), è possibile risalire per i Cognoli di Levante, immettersi nella Valle dell’Inferno oppure scendere verso la Valle delle Delizie di Ottaviano. Noi imboccheremo un sentierino seminascosto che conduce verso lo spacco di lava, una fenditura che taglia un grosso blocco di lava e lo penetra per oltre 80m. Al suo imbocco, appena entrati e girandosi verso l’uscita, guardando le roccette sovrastanti l’ingresso, potremo notare “il bacio”, due rocce che si toccano e la cui sagoma ricorda quella di due innamorati che si baciano. Poco oltre lo spacco di lava, ci sono invece delle conformazioni rocciose uniche, dette “lave a corda”, una particolarissima e affascinante stratificazione lavica che ricordano una grossa corda attorcigliata su se stessa. La formazione delle lave a corda avviene per rapido raffreddamento del denso flusso piroclastico che, man mano che scorre sullo strato sottostante, so solidifica sovrapponendo un nuovo strato. Qualche metro più avanti ci troviamo di fronte ad un bivio. A sx si prosegue per la Valle dell’Inferno mentre dritto (tendendo a dx) imboccheremo frontalmente i Cognoli di Levante, sentiero a tratti esposto che risale su di un infido terremo misto rocce/lapilli, e che giunge in poco meno di 1h ai Cognoli di Ottaviano, 1112mslm, il punto più alto della ns escursione. Poco prima della cima, dovremo superare un breve tratto di 20m un po’ esposto e bisognerà tenersi leggermente sulla destra percorrendo uno stretto sentierino parallelo che ci evita il tratto sabbioso esposto e quindi pericoloso. Dopo una breve sosta sulla cima, per riprenderci dalla fatica e scattare qualche foto, scenderemo un breve sabbione fino al largo ex-fumarole, che guarda il Vesuvio di fronte e Punta Nasone a dx. Da qui prenderemo uno stradello a dx che segue il sentiero n.2 del PNV. Dopo qualche centinaio di metri, arrivati ad un incrocio col a quota 1000, devieremo sulla dx verso uno sentierino che ci ricollega con la salita dei Cognoli ad un incrocio con una pendente discesa su sabbione di lapilli, che scenderemo a tutta velocità fino allo slargo dell’anfiteatro, di fianco ad una madonnina e sotto l’occhio del diavolo, una grossa fessura nella roccia sotto la salita dei Cognoli . Qui consumeremo la ns colazione a sacco e riposeremo un po’. A sosta terminata, ci incammineremo di nuovo lungo la Valle dell’Inferno fino allo Slargo della Legalità, dove imboccheremo un piccolo sentiero sabbioso, seminascosto dai pini, che immette nel Vallone del Fico. Il Vallone del Fico, è uno dei valloni più ampi tra quelli che cingono il vulcano, che segna l’ideale confine a est tra le pendici del monte Somma e quelle del Vesuvio. Data la considerevole pendenza che la discesa può toccare in alcuni punti e il fondo sabbioso che ci impedisce di cadere, è quasi d’obbligo percorrerlo in discesa. L’intera escursione, abbastanza impegnativa per la pendenza e la difficoltà di lunghi tratti fuori sentiero, è da intendersi riservata a escursionisti esperti. Per gli stessi motivi la sua descrizione merita qualche parola in più. Imboccato il Vallone del Fico, si deve procedere con somma attenzione lungo la breve ma ripidissima discesa su sabbia che condurrà da una quota prossima agli 800m fino a quota 325 nell’arco di soli 1600m lineari, con il primo km che scende giù con pendenze dell’ordine del 45-50%. Si consiglia a tutti gli escursionisti, con una adeguata preparazione fisica, di percorrere questo vallone perché al di là dell’aspetto naturalistico (la flora del vallone si è abbastanza auto-preservata, soprattutto lungo i versanti laterali, e poi sono visibili enormi prodotti litici delle eruzioni) la discesa è divertente e adrenalinica allo stesso tempo. Al termine delle pendenze impegnative, dopo aver fatto riposare le ginocchia, è possibile proseguire dritto (fino a poco prima del Campo Sportivo di Terzigno in via Vecchia Campitelli ) e all’altezza di 2 rocce su cui compare una freccia in vernice, residuo di una gara di TRAIL, svoltare a dx e proseguire dritto per un paio di centinaia di metri. Poi prendere la terza trav.a sx, unica in discesa e segnata da un canalone centrale scavato dalla pioggia, e percorrere in sentiero che ci riporterà al termine della pineta. Terminato il tratto di basolato, svoltare a destra in direzione della Pineta Fabbrocini fino al punto di partenza che dista solo pochi metri.