Escursione 20 Maggio

Monte Motola

Appuntamento:
  • ore 9.00 nei pressi della Fontana dell’Inverno di Teggiano (SA)
Accompagnatori e info: 
  • Annamaria Sicignano
  • Antonio D’Elia
Dettagli Escursione:
  • Partenza e arrivo: Fontana dell’Inverno di Teggiano (SA) (772 m s.l.m.)
  • Durata: 7 ore (pause comprese)
  • Difficoltà: E+
  • Sviluppo: 14 km circa
  • Dislivello: 928 m circa complessivi
  • Punti d’interesse:
    • Grotta (1050 m s.l.m)
    • Rifugio “Le Fontanelle” (1351 m s.l.m.)
    • Le fosse (1600 m s.l.m)
    • Cima Monte Motola (1700 m s.l.m.)
  •  Equipaggiamento: abbigliamento da montagna (scarpe da trekking obbligatorie, vestirsi a strati, ricambi, cappellino e occhiali da sole, etc)
  • Attrezzatura: bastoncini telescopici (consigliabili), macchina fotografica
  • Pranzo a sacco e acqua: Rifornirsi prima della partenza con almeno 2 l
  • Mezzi di trasporto: auto proprie
  • Note importanti e raccomandazioni:
    • Tutti i rifiuti vanno portati a casa
    • Gli organizzatori si riservano il diritto di modificare il percorso o di annullare l’escursione, in caso di condizioni meteo avverse.
Descrizione:
Il percorso parte lungo la strada tra Teggiano (Sa) e la Sella di Corticato e più precisamente all’altezza della Fontana dell’Inverno, si sviluppa in un andata e ritorno prevalentemente coperto dalla ricca faggeta che riveste il Monte Motola, dove sarà possibile ammirare uno dei rari esemplari di Abete Bianco presente nel Sud Italia. 
Pur essendoci dei tratti che richiedono un particolare impegno fisico, si precisa che la salita fino al rifugio Fontanelle (quota 1360 mt) è adatta a tutte le persone con un minimo di preparazione fisica.
 
Il Monte Motola (in comune tra i territori di Piaggine e Sacco) raggiunge la ragguardevole altezza di 1.700 m e si staglia di fronte al massiccio del Cervati, tra la Sella di Corticato (1.026 mt) che guarda verso il Vallo di Diano e le bellissime sorgenti del torrente Sammaro (nei pressi di Sacco).
Il massiccio del Monte Motola vede anche le cime del Monte Vivo (1.538 mt) sulle cui falde si trova l’antica cappella della Madonna dell’Assunta, posta a 1.239 mt, poi l’anticima del Motola a 1.667 mt e poi la punta a 1.700 mt.
I due crinali del massiccio hanno caratteristiche differenti: quello meridionale (che guarda verso il Cervati) è meno articolato e più brullo e roccioso, quello settentrionale è ricoperto di boschi misti di latifoglie, che diventano solo faggi alle sommità.
Notevole è anche la presenza di esemplari autoctoni di abeti bianchi, anche di grandi dimensioni.
L’origine del nome potrebbe derivare dal pre-romano motta (“elevazione del terreno”) oppure dal latino mutulu (“cima o albero mozzo”).