Pio Monte della Misericordia, Chiesa di San Giovanni a Carbonara, Ruota degli Esposti all’Annunziata + PIZZA
Appuntamento:
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ore 9:30 c/o Feltrinelli al C.so A.Lucci
Prenotazioni:
- Salvatore MONTELLA AER – info@napolitrekvesuvio.it
- Prenotazioni entro Giovedì 28 Dicembre
- Il costo della visita guidata, ingresso + Pizza è €15
- L’effettuazione della visita è legata al raggiungimento di almeno 20 partecipanti
L’APS FIE-NAPOLI TREK VESUVIO, in collaborazione col CRAL ABC ACQUEDOTTO di NAPOLI è lieto di invitare i propri soci ad una breve passeggiata culturale in giro per la città per (ri)-scoprire alcuni dei gioielli meno noti del ns patrimonio artistico. Ad accompagnarci sarà la bravissima amica guida dott.ssa STEFANIA CASTIGLIONE che ci delizierà, col suo amore per la città e per l’arte, con le sue piacevoli e dettagliate descrizioni su ciò che vedremo. Nell’intervallo pizza margherita e bibita in nota pizzeria.
Questa volta Vi proponiamo:
1 – Il Pio Monte della Misericordia
Il Pio Monte della Misericordia è un’Istituzione fondata nel 1602 da sette nobili napoletani che, consapevoli delle necessità di una popolazione bisognosa di aiuto e di solidarietà, decidono di devolvere parte dei propri averi ed il proprio impegno alle opere di carità. Il dipinto del Caravaggio, dall’alto dell’altare maggiore della cappella, compendia le azioni di solidarietà esercitate dal Pio Monte della Misericordia in un straordinaria sintesi delle Sette Opere di Misericordia corporale ancora oggi attentamente esercitate. L’antica sede, con lo storico palazzo eretto nel secolo XVII, conserva un vasto
patrimonio storico artistico e una ricca Quadreria con dipinti di diverse scuole ed epoche, tra cui opere di Massimo Stanzione, Jusepe de Ribera, Luca Giordano, Andrea Vaccaro, e una considerevole quantità di dipinti e bozzetti di Francesco De Mura, dono dell’artista all’Istituto. Da alcuni anni la collezione si è arricchita di importanti opere sul tema della Misericordia eseguite da grandi artisti contemporanei. Al secondo piano del palazzo sono ospitati l’Archivio Storico e la Biblioteca, in cui si conservano documenti a partire dal XIV secolo, oltre diversi Fondi privati, tra cui quello di d’Aquino di Caramanico, con la preziosa pergamena della proclamazione a Dottore della Chiesa di San Tommaso d’Aquino. Da oltre quattro secoli, il Pio Monte della Misericordia, con i suoi Governatori ed i suoi Associati, continua l’opera di assistenza e beneficenzaadeguando gli interventi alle mutevoli esigenze.
2 – La Chiesa Monumentale di San Giovanni a Carbonara con i suoi segni esoterici e la sua magnifica arte
La trecentesca chiesa di San Giovanni a Carbonara sita nel centro storico di Napoli, nella strada con lo stesso nome, sorge su un preesistente convento di agostiniani. Sicaratterizza, oggi, per un gusto prettamente rinascimentale, frutto delle modifiche operate nel corso dei secoli per volontà del re Ladislao e della sorella Giovanna. Fu costruito un nuovo chiostro ed, in seguito, il monumento funebre dedicato al re. Sono presenti la Cappella Caracciolo di Vico, cappella funebre della famiglia, e la Cappella Caracciolo del Sole con il sepolcro di Sergianni Caracciolo. Il Sanfelice ordinò l’esecuzione di uno scalone monumentale di accesso alla chiesa. Al suo interno la chiesa ospita, tra le molteplici opere, una statua della Madonna delle Grazie ed una Madonna col Bambino del Naccherino, una Crocefissione del Vasari ed un altorilievo del Padre eterno del Malvito.
3 – La Ruota degli Esposti nel complesso Monumentale dell’Annunziata
Nasce nel XIV secolo insieme all’annessa chiesa, come istituzione assistenziale per la cura dell’infanzia abbandonata. Ricostruita una prima volta nel XVI secolo in forme rinascimentali, e nel XVIII secolo, dopo un incendio, da Luigi e Carlo Vanvitelli. Attraverso il raffinato portale marmoreo, realizzato nel Cinquecento dall’artista lombardo Tommaso Malvito e dal figlio Giovan Tommaso, con i battenti lignei intagliati da Pietro Belverte e da Giovanni da Nola nel XVI secolo, si accede al monumentale cortile della Casa e alla “Ruota” lignea. I bambini abbandonati venivano introdotti in una specie di tamburo di legno di forma cilindrica e raccolti all’interno da balie pronte ad intervenire ad ogni chiamata. All’esterno, al di sopra della ruota, vi era un puttino di marmo con la scritta: “O padre e madre che qui ne gettate / Alle vostre limosine siamo raccomandati”. Gli ospitidell’istituzione venivano chiamati “figli della Madonna”, “figli d’a Nunziata” o “esposti” e godevano di particolari privilegi. Alcuni venivano trovati con al collo un foglio di carta con il nome dei genitori, o portavano con sé qualche pezzo di oro o di argento; altri non avevano nessun segno. Tutto quello che indossavano e qualsiasi segno particolare veniva annotato in un libro, in modo da rendere più facile un eventualericonoscimento da parte dei genitori. La Ruota, con il suo triste fascino, era una delle più note d’Italia e non venne più utilizzata dal 22 giugno 1875.Il portale marmoreo, i battenti lignei e l’affresco della lunetta interna, raffigurante l’Annunciazione è attribuito a Belisario Corenzio, sono stati restituiti alla fruizione pubblica dopo il restauro terminato nel novembre 1996; a queste realtà monumentali si è aggiunta nel 1997 la “Ruota” lignea restaurata. Il Servizio Patrimonio Artistico e Beni Culturali del Comune di Napoli garantisce, con personale comunale e lavoratori socialmente utili, la gestione degli spazi.