Monte San Liberatore e Luminarie di Salerno
Sentiero n. 120 – dalla Villa comunale di Salerno al Monte San Liberatore e Ritorno
Appuntamento:
- ore 9:00 c/o Piazza Vittorio Veneto (davanti la stazione FFSS)
Accompagnatori e info:
- Annamaria Sicignano
Dettagli Escursione:
- Percorso principale: Villa Comunale – Annunziata – Duomo – Sentiero CAI 120 – Monte San Liberatore – Salerno
- Dislivello complessivo in salita: 500m / Sviluppo: 18 km ca.
- Tempo di percorrenza (in ore): 6h incluse soste
- Tipo di Percorso: misto urbano e sentiero di montagna in salita e discesa
- Inizio e fine percorso: Piazza Vittorio Veneto davanti la Stazione FF.SS. ore 9:00am
- Difficoltà: E + (escursionistica. Nel tratto finale c’è una salita ripida)
- Numero sentiero: 120 CAI (paesaggistico / naturalistico)
- Comuni Salerno, Vietri, Cava de’ Tirreni
- Equipaggiamento: Obbligatorie scarpe da trekking, vestirsi a strati e portare più magliette di ricambio, K-way, mantella per la pioggia, cappellino di lana
- Attrezzatura: macchina fotografica, bastoncini telescopici, torcia frontale
- Pranzo: Pranzo a sacco da portare
- Rifornimento idrico: 2L (da portare) opp. è possibile reperire l’acqua durante il percorso
- Mezzi di trasporto: auto proprie o metropolitana linea M2 per Salerno
- Promemoria: Per tutti i soci del mondo FIE non iscritti a Napoli Trek Vesuvio interessati all’evento, portarsi dietro la tessera della FIE da presentare ai responsabili dell’escursione. Per i non soci FIE obbligatoria assicurazione giornaliera del costo di 5€.
- RICORDIAMO CHE LE TESSERE 2019 SONO SCADUTE E SI è SCOPERTI DA ASSICURAZIONE. OCCORRE FARE TESSERA 2020
Descrizione:
Il senso del nostro itinerario è quello del collegamento materiale ed ideale fra due luoghi topici della città, la congiunzione tra la passeggiata domenicale della Villa Comunale e l’escursione montana. Subito dopo la Villa Comunale, la Chiesa dell’Annunziata e l’alveo del torrente Fusandola, risaliremo alla sovrastante via Spinosa e da essa al piccolo varco della Porta di Ronca o Nocerina, sbocco della via Tasso. Inizia qui la piena immersione nel reticolo medievale. Da qui guadagneremo la via Trotula de’ Ruggiero e sbucheremo sulla via De Renzi. Un inevitabile tratto di strada percorsa dal traffico automobilistico ci conduce all’imbocco del rione di Canalone, che ancora serba un suo carattere di separatezza e di contatto con le campagne collinari. Il vallone va risalito lungo la riva orografica destra (sinistra per chi sale); dopo le ultime case inizia l’immersione in un inatteso ambiente e montano. Tenendosi sempre a sinistra ed evitando un ponticello che mena verso Croce di Cava, si guadagna la parte alta del vallone, non più incisa e distante, ma cosparsa da intricata vegetazione e segnata da varie tracce di sentiero. L’attesa sarà ripagata: si emerge sulla dorsale che congiunge le due gobbe del monte Vavano, la cima vera e propria (m. 473) e l’anticima meridionale (m.458). E’ qui il cippo che segna il triplice confine fra i comuni di Cava, Vietri e Salerno. Di fronte la torreggiante mole di S. Liberatore, a sinistra il mare. Dal valico una discesa prativa ti invita a tuffarti nella “Valle” di S. Liberatore, ormai raggiungibile in auto dalle frazioni di Cava, il che noi ignoreremo. Lasciata la “Valle” si risale dai suoi 300 m. di altitudine ai 466 della vetta di S. Liberatore. La strada, comoda e frequentata, permette di guadagnare viste sempre più ampie sulla marina e sull’abitato di Salerno. Con l’ultima salita ripida, si ascende alla cima (mt. 466) sormontata da una croce luminosa, installata negli anni ’50 da un noto imprenditore salernitano, spentasi e recentemente riaccesa. Incombono ad ovest le movimentate creste dei Lattari; Salerno, Vietri e i primi seni della costiera Amalfitana sono dominati dall’alto; ad est si parano i Picentini (al centro l’inconfondibile massa biforcuta dell’Accellica), quindi la pianura pestana e più lontani gli Alburni. Al ritorno a Salerno, faremo una passeggiata in città e ammirare, senza il caos del mese scorso, le suggestive luminarie.
NB: L’organizzatore si riserva di rimandare o modificare il percorso a proprio insindacabile giudizio qualora lo ritenga necessario per la buona riuscita dell’escursione stessa e per garantire sempre l’incolumità del gruppo.